Il Popolo del Mare

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Un tempo che, in Sardegna, non sembrava esistere: il Paleolitico.

 

Il Paleolitico, età della pietra antica, è il periodo della più antica industria umana, della comparsa dei primi ominidi e del nascere di una prima forma di cultura. Comprende un arco di tempo che va da 2,5 milioni a 10.000 anni fa, alla fine dell’ultima grande glaciazione. E’ un’età caratterizzata dalla costruzione di oggetti n pietra scheggiata, soprattutto lance e “armi” per la caccia, ma anche utensili in osso  per la vita quotidiana, aghi rudimentali per esempio. I gruppi sociali del Paleolitico, conducevano una vita da nomadi e integravano la loro dieta con la raccolta di frutti e bacche. In Sardegna il Paleolitico è poco studiato, fino a poco tempo fa si pensava che l’isola non fosse abitata e fosse caratterizzata da una ricca flora e da una scarsa fauna.

 

In tempi recenti, però, nella zona di Perfugas, esattamente nelle sponde del Rio Altana, sono stati trovati dei manufatti di pietra scheggiata, lavorati con il sistema chiamato “clactoniano”. Perciò l’uomo arriva in Sardegna in epoca lontanissima, probabilmente il risultato della migrazione di gruppi umani verso zone più vivibili in seguito alle varie fasi della grande glaciazione che fece abbassare il livello del mare di più di 100 m. La scoperta più importante, che colloca l’uomo del paleolitico in Sardegna, è stata fatta nella grotta Corbeddu di Oliena nella quale, oltre a resti di focolari e cumuli di ossa di piccoli animali, è stata rinvenuta una mascella, con denti tozzi e larghi, attribuita a un uomo di 12.000 anni fa. La grotta di Oliena è stata, probabilmente, abitata dall’ uomo di Neanderthal che ha trovato un habitat favorevole perché la Sardegna, ricca di flora e fauna, non ospitava animali potenzialmente pericolosi per l’uomo stesso.

Attraverso gli studi effettuati si è potuto capire che la popolazione del Paleolitico era consistente e consolidata nel tempo, tale da formare un gruppo umano numeroso e permettere l’evoluzione dall’uomo di Neanderthal fino all’homo Sapiens Sapiens. La vita dell’uomo di questo periodo era molto breve, vestiva di pelli e aveva degli utensili di osso o pietra scheggiata, è molto probabile che, già in epoca così lontana, praticasse l’inumazione dei defunti.  I ricercatori pensano che i primi abitanti della Sardegna provengano dalle coste della Toscana o dal Midì francese, giunti in Sardegna per puro caso o per necessità. Certo gli studi su questa età sono ancora all’inizio e molto c’è ancora da analizzare e da capire sull’uomo del Paleolitico in Sardegna.

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Chi erano i Popoli del Mare?

 

I popoli del mare: padroni del Mediterraneo

Leonardo Melis,nel suo libro “I popoli del Mare”,ci regala un elenco preciso e ricco di riferimenti sull’origine dei Shardana e degli altri popoli del mare. Sotto questa denominazione troviamo:

 

  • SHARDANA: abitavano la Sardegna;
  • ARWASHA: probabilmente il popolo Acheo;
  • LIKKU: erano dei marinai, forse liguri;
  • LIBI: provenienti dalla Libia;
  • TERESH: stretti alleati dei Shardana, erano probabilmente gli etruschi;
  • SHARALASA: abitavano la Sicilia;
  • PHELESET: provenienti dall’isola di Creta;
  • DENEN: abitavano le isole del settentrione ( Irlanda?);
  • WESHESH: probabilmente corsi, chiamati anche “Whasheshdel mare”, forse risiedevano in varie località;
  • MESHEWESH:mercenari, probabili predoni del deserto libico;
  • SAKSAR: Sassoni;
  • DORI: provenienti dalla Palestina.
  • Ciò che conosciamo meglio dei “Popoli del mare” è il loro aspetto, molti reperti giunti fino a noi rappresentano questi guerrieri: bronzetti, documenti egiziani… Tutti questi popoli stringevano coalizioni fra loro ed erano temibilissimi quando agivano. Naturalmente Leonardo Melis racconta in maniera egregia le vicende di questi popoli e approfondisce le relazioni e gli scontri con gli altri popoli del Mediterraneo.