La Sardegna conta circa 40 pozzi sacri sparsi in tutto il suo territorio. La loro funzione è legata al culto delle acque e la loro struttura si ripete in ciascun sito. Se si osserva dall’alto, l’imboccatura dei pozzi è generalmente a forma di buco della serratura, la loro struttura ricorda quella di nuraghi capovolti, erano circondati da un recinto sacro dove delle panche di pietra permettevano ai pellegrini di assistere alle funzioni religiose, attraverso una scala monumentale si poteva raggiungere la fonte.
I pozzi sacri sono caratteristici della nostra isola e dell’età nuragica, ma nel 1981 l’archeologa Dimitrina Mitova-Dzonova ha scoperto un pozzo sacro a Gârlo, in Bulgaria a pochi chilometri dalla capitale Sofia. Questo pozzo è del tutto simile a quello di Funtana Coberta di Ballao sia per le caratteristiche che per le tecniche di costruzione. I pozzi sono pressoché gemelli: il pozzo di Ballao ha una lunghezza di circa 10 m., per raggiungere la fonte sono stati creati dodici gradini che scendono nel sottosuolo per circa 5 m., il pozzo di Gârlo ha una scalinata di tredici gradini e penetra anch’esso nel sottosuolo per circa 5 m.. vista dall’alto la struttura di entrambi i pozzi presenta la forma a buco della serratura. Entrambi erano templi per il culto delle acque, il pozzo sacro di Gârlo, secondo l’archeologa bulgara, era dedicato alla divinità sumerica Enki, mentre i pozzi sacri della Sardegna erano dedicati al culto della Dea Madre. Dimitrina Mitova-Dzonova però sostiene che il pozzo di Gârlo è più antico di quelli sardi, la prima obiezione che viene in mente, da profani, è che in Sardegna i pozzi sacri sono sparsi in tutto il territorio, mentre in Bulgaria ce n’è uno solo. Comunque sia, il prof. Giovanni Ugas ha risposto in questo modo alle obiezioni dell’archeologa:
La Mitova Zorova che ha studiato il pozzo di Garlo si inserisce nella tradizione orientalista: secondo lei gli Shardana sarebbero arrivati in Sardegna dai Balcani, portando nell’isola i templi a pozzo. In realtà si dovrebbe fare il discorso inverso perché in Bulgaria quello di Giarlo è l’unico tempio a pozzo trovato, mentre in Sardegna i templi a pozzo non sono un’eccezione ma un sistema e sono pienamente inseriti nel quadro della civiltà megalitica nuragica. C’è da dire che loro datano il tempio al XIV sec. ma io non sono assolutamente d’accordo con questa cronologia, non abbiamo materiale che ci conforti su questa cronologia alta. Non abbiamo assolutamente elementi » (Giovanni Ugas)
Perché il popolo nuragico sia arrivato n Bulgaria non è dato sapere, il motivo fa parte di quei misteri che ancora circondano le vicende dell’antico popolo sardo.
Perché contestare il fatto che il pozzo Bulgaro sia più antico di quelli sardi, può essere esattamente così. In realtà i sardi no stavano chiusi nella loro isola, avevano degli scambi commerciali nel bacino del mediterraneo, quindi ci può essere stato uno scambio culturale con altri popoli, quindi l’idea di questo pozzo estero può essere di sì di un sardo, che ha comunque anticipato i nostri.
La forma di buco della serratura è quello che vediamo noi, a quei tempi dubito avessero delle serrature. Diciamo che se fai un pozzo circolare, ed una scala trapezoidale, quello che ne viene fuori è questo, tale forma là si può trovare pure in Egitto. Per le dichiarazioni di Ugas, sarebbe come chiedere all’oste se il vino è buono. Lui stesso sapeva che per contestare una datazione, avere è dovuto fare le medesime ricerche. Per ipotesi in archeologia non si va avanti.